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I pennelli

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I pENNELLI: I PRINCIPALI TIPI ED I TRATTI OTTENIBILI

Un rapido excursus sulle varie tipologie di pennelli ad olio ed alcune possibili tipologie di segni che si possono ottenere.

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♦ Pittura ad olio
♦ Rivolto ai non esperti
♦ Un breve excursus sulle varie tipologie di pennelli utilizzabili nella pittura ad olio ed  i tratti che si possono ottenere
♦ Lunghezza articolo:  media

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In questo breve articolo proviamo a parlare dello strumento fondamentale per chi desideri cimentarsi con la pittura ad olio: i pennelli.
Un pennello è formato da manico, ghiera e fibre. La sua scelta è sempre delicata e pone spesso dubbi sul tipo da scegliere.

FORME

L’introduzione della ghiera di metallo nel XIX secolo ha permesso ai produttori di pennelli di crearne tipi dalle forme più coerenti. Si trovano ai tempi nostri 4 tipi fondamentali di forme per la pittura da cavalletto:

⊕ Forma Tonda  (FIG 2 e FIG 8)
Sono sicuramente i più tradizionali. Le fibre sono raccolte all’interno di un cerchio e incurvate verso l’interno. Consentono di trattenere bene il colore e ottenere tratti tenui e se necessario con terminazioni irregolari.

Forma Piatta (FIG 3 e FIG 9)
Le fibre sono raccolte all’interno di una sezione rettangolare con estremità raccordate e tutte di lunghezza uguale. Trattengono bene il colore (a seconda dello spessore) ma le fibre possono separarsi facilmente nelle versioni senza setole se i pennelli non vengono manutenuti correttamente. Si prestano a diversi utilizzi, per esempio per creare uno stile uniforme nella pittura “alla prima” e per ottenere tratti con contorni nitidi.
Ne esistono delle versioni a SETOLA CORTA, utilizzati per esempio per ottenere tratti simili a barre, calligrafici e precisi per tutta la supericie. Non trattengono molto colore per cui possono essere utili per la sfumatura bagnato su asciutto, tuttavia le fibre corte possono rendere più difficoltosa la pulitura.

Forma a Lingua di Gatto (FIG 4 e FIG 7)
Hanno una forma intermedia tra il pennello piatto e tondo, spesso si presentano nelle dimensioni maggiori come un piatto con l’estremità leggermente arrotondata. Sono abbastanza validi
per diversi utilizzi, se utilizzati di taglio generano un tratto sottile e lineare.
Possono essere particolarmente indicato per rappresentare soggetti con linee morbide come ad esempio indumenti, alberi e figure umane.

⊕ Forma a Ventaglio (FIG 5)
Possono essere utilizzati asciutti per raccordare due parti di colore bagnato ottenendo una sfumatura uniforme ma possono aiutare ad ottenere effetti simili anche intingendoli nel colore.

(FIG 8) Ci sono poi per esempio i pennelli tondi e stretti (di pelo di martora ma anche sintetici) a manico corto che servono per i dettagli delicati e piccoli e per le rifiniture finali.

Altro di tipo di pennelli tondi sono gli Scroller, lunghi e sottili nel tratto di fibra, utili per ottenere linee lunghe e sottili. Poi ci sono i Liner, dotati di punta a scalpello, utili per la scrittura. (FIG 10)

Potrete anche ave bisogno di alcuni pennelli tipo imbianchino, trovabili con diverse setole sintetiche, dure o morbidissime e manico corto, perfetti per stendere mani di colore su grandi superfici o per le mani di fondo. (FIG 6)

SETOLE

Per quanto riguarda le setole le principali reperibili in mercato sono:

Setole di maiale
Si tratta della fibra più comune per la pittura ad olio, in particolare per le tele. Questo tipo di setole durature hanno molta elasticità che consente loro di mantenere la forma. Lo spessore delle fibre migliora la capacità di trattenere il colore.
Un pennello di questo genere può rilasciare rapidamente molto colore su una zona estesa di conseguenza può essere adatto per le mani di fondo e tele di grandi dimensioni.

Peli di martora
I peli morbidi peli sottili a punta fine sono adattissimi ai dettagli, in particolar modo su superfici lisce. Sono utilizzati molto sia nella pittura ad acquerello sia in quella ad olio.
Questi pennelli tendono a trattenere il colore e quindi non vanno bene per spargere il colore a olio sulla tela, inoltre i peli sono poco resistenti e potrebbero rompersi alla base se utilizzati troppo. Ci sono poi i pennelli con setole Kolinsky, in grado di mantenere la forma della punta.

Fibre sintetiche e martora
Rappresentano una variante più morbida e assorbente delle sole fibre sintetiche ma sono soggetti ad un’usura differenziata.

Fibre sintetiche
I pennelli con fibre di nylon per esempio costituiscono an’alternativa più economica a quelli di martora ma in grado di ottenere nella pittura ad olio delle prestazioni molto simili ai secondi.
Posseggono in genere lo stesso spessore sottile dei peli di martora e la buona elasticità di quelle di maiale e se conservati bene possono durare a lungo.

Come va impugnato un pennello?
FIG 11 –  Il pennello va tenuto in modo delicato tra pollice indice e medio nel punto baricentrico del manico (come impugnereste più o meno una penna) in modo da assecondarne la possibilità di ruotare intorno a tale punto. Per ottenere
dei tratti morbidi cercate di non muovere l’intero braccio ma solo il polso.

Esaminiamo ora alcuni possibili tratti ottenibili con vari pennelli:

FIG 12 – Pennello tondo a pelo di bue dimensione 10:
A – Segno ottenuto avanzando in modo leggermente ondulatorio intorno ad una traiettoria rettilinea dall’alto verso il basso;
B e D – Tipico modo di usare un pennello: inclinazione elevata in modo da far lavorare la punta di fianco e movimento con archi da sinistra a destra e ritorno e contemporanemanente avanzamento; questo permette di ottenere
molti effetti  a seconda di quanto sono ampi o stretti gli archi e ravvicinati tra loro e maggiore la pressione sul pennello. Si può per esempio partire da archi larghi a ridurre di ampiezza gradiualmente oppure viceversa.
C – Tratto ottenuto muovendo il pennello linearmente sfruttando la punta per ottenere un tratto più o meno sottile e marcato;
E – Picchiettamento di punta, per esempio potrebbe simulare la tecnica divisionista o servire per collocare in un punto ben preciso un tono determinato e netto.
– Avanzamento lineare da sinistra a destra ma tenendo il pennello più inclinato in modo da ottenere un tratto meno sottile.
G – Altro esempio di movimenti ad archi con un’estremità più arrotondata;
H – Un esempio di possibilità di sfumare due toni tra loro utilizzando ripetuti movimenti ad arco;

FIG 13 – Pennello a lingua di gatto e pelo di bue di media dimensione:
A – Avanzamento lineare con pennello inclinato rispetto alla tela e posizionato con le setole di piatto (si noti come la forma a lingua di gatto fa si che nel punto di partenza della pennellata si abbia una forma arquata);
B – Avanzamento  lineare con pennello inclinato ma di taglio: in questo modo si può ottenere un segno più stretto e sottile a seconda della dimensione e del grado di minor usura delle setole;
C – Avanzamento dall’alto verso il basso (ma vale allo stesso modo da sinistra a detra o viceversa) eseguendo contemporaneamente degli archi (o comunque un moto a zig zag) senza mai staccare le setole dalla tela; si noti l’effetto di evidenziazione della
trama della tela che si ottiene verso la fine della pennellata con il colore poco diluito.
D – Simile al punto sopra ma con pennello tenuto di taglio e inclinato (sono riuscito ad amalgamare molto il colore con archi di pennellate molto ravvicinati)
E – Tratto con movimento uguale al punto A ma tenendo il pennello molto inclinato impugnandolo con il pollice sopra ed indice e medio sotto il manico; in questo modo si riesce a sfruttare ancora di piu la superficie di
piatto delle setole per ottenere una maggiore efficacia nella distribuzione del pigmento.
F – Movimenti ripetuti di piatto circolari o ellittici che permettono di sfumare e distribuire il pigmento in modo ancora più uniforme (potete anche muovervi di lato o in senso verticale mentre contemporaneamente
eseguite questi movimenti concentrici).

FIG 14 – Pennello a lingua di gatto sintetico nr 8:
A – Pennellate lineari di piatto sia da destra verso sinistra sia dall’alto verso il basso;
B – Pennellata di taglio lineare;
C –  Tratto con avanzamento progressivo e contemporanei movimenti a zig zag più o meno arcuati tenendo il pennello molto inclinato impugnandolo con il pollice sopra ed indice e medio sotto il manico; in questo modo si riesce a sfruttare ancora di piu la superficie di piatto delle setole per ottenere una maggiore efficacia nella distribuzione del pigmento;
D – Pennellate ad arco tenendo il pennello sempre nella stessa posizione (senza ruotarlo attorno al suo asse); in alternativa si può ruotare gradualmente il manico mentre si prosegue nell’arco.

FIG 15 – Pennello piatto sintetico nr 13:
A – Pennellate lineari di piatto sia da destra verso sinistra sia dall’alto verso il basso; notare il bordo iniziale del tratto dritto e non curvo.
B – Picchiettamento di taglio con gli spigoli per ottenere segni piccoli e corti.
C – Movimento rotatorio circolare senza ruotare nel contempo il pennello intorno al suo asse di simmetria.
D – Pennellata di taglio lineare;
E – Picchiettamento di taglio con pennello perpendicolare alla superficie della tela.

FIG 16 – Pennello a ventaglio sintetico:
A – Pennellate lineari di piatto sia da destra verso sinistra sia dall’alto verso il basso;
B – Picchiettamento di taglio con pennello perpendicolare alla superficie della tela.
C – Tratto con avanzamento progressivo e contemporanei movimenti a zig zag più o meno arcuati tenendo il pennello inclinato (sui 30° o meno)
D – Tratto con avanzamento progressivo e contemporanei movimenti a zig zag più o meno arcuati tenendo il pennello inclinato (sui 30° o meno) e sfumatura di due toni;
E – Esempio di sfumature ottenibili con i pennelli a ventaglio tenuti poco impgregnati di colore o completamente privi eseguendo sucessivi movimenti concentrici avanti ed indietro;

Come avrete notato o noterete facendo le vostre prove si ottengono effetti diversi a seconda che l’impasto sia poco o molto diluito e che la tela abbia trama fine o media o grossa:
più l’impasto è poco diluito con l’olio di lino o altri medium e la tela a trama grossa il colore non ricopre completamente la superficie ma solamente le parti rialzate lasciando intravedere le parti sottostanti (e i bordi della
pennellata sono irregolari e sfumati), questo permette di ottenere degli effetti particolari (per esempio utili nei paesaggi o nell’ottenere certe sfumature);
più invece l’impasto è diluito con l’olio di lino e la tela ha trama fine più il segno che si ottiene è netto (soprattutto nei contorni), deciso e la copertura del colore più uniforme e completa.

PULITURA DEI PENNELLI

Per finire un suggerimento su come aver cura dei pennelli dopo l’utilizzo.
Prima intingendoli più volte nell’acqua ragia, ( FIG 18 ), esistono in vendita nei negozi di belle arti dei contenitori in metallo come quello mostrato in figura fatti per tenere i pennelli infilati con la punta nell’acqua ragia in modo che il pigmento si depositi sul filtro collocato sul fondo, ma a voi conviene solamente utilizzare il contenitore per tenerci l’acqua ragia sempre a disposizione evitando di lasciarli troppo a bagno nella stessa] quindi puliteli su della carta scottex strisciandoli sopra di essa fino a che non lasciano più traccia di colore, sucessivamente sgrassateli per bene con del sapone neutro (ne esiste in vendita nelle mesticherie ma va bene anche del normale sapone di marsiglia per bucato).
Per quest’ultima operazione, come riportato nella FIG 17, insaponate bene pollice ed indice e pulite le setole con movimenti del pollice sia dall’alto verso il basso sia da sinistra verso destra, sciacquate e ripetete l’operazione più volte fino  a quando ritenete che non ci sia più acqua ragia (fate attenzione a sgrassare bene perchè se rimane dell’acqua ragia o colore assorbito dalle setole il pennello dopo pochi giorni sarà inservibile).
Per preservare la forma soprattutto dei pennelli più piccoli ed appuntiti a fine pulitura applicate un pò di sapone con acqua sulle setole assecondando con le dita la forma della punta (per esempio se tondo tenendo la stessa tra pollice indice e medio fate un movimento verso la punta stringendo le tre dita progressivamente).
Questa operazione protegge le setole e una volta che il sapone si asciuga e irrgidisce le manterrà nella giusta posizione, aiutando per esempio a conservare una punta.
Quando lo dovrete riutilizzare basterà bagnarlo in acqua o nell’acqua ragia e il sapone andrà via restituendo le sertole di nuovo morbide e pronte per una  nuova sessione di pittura.

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