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Chi sono

Dipinti e Disegni

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L'AUTORE

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ALCUNE PAROLE PER PRESENTARE LA MIA ATTIVITA' ARTISTICA

Tutto quello che ho appreso e che so fare deriva dall’osservazione della realtà che mi circonda e da qualche manuale (anche se in modo minore) dal quale traggo consigli e suggerimenti.

Dovendo lavorare riesco a dedicare alla pittura solo una piccola parte del tempo che vorrei ma nonostante tutto, con l’applicazione e la perseveranza, credo di aver raggiunto dei discreti risultati, non certo soddisfacenti ma comunque in grado di darmi piccole soddisfazioni. Dipingere mi rilassa ed aiuta a scaricare lo stress accumulato durante il giorno, nel momento in cui mi siedo davanti alla tela, superato il momento iniziale di difficoltà e che sempre mi prende, tutto passa in secondo piano ed è come se varcassi la porta di un’altra dimensione nella quale il mio animo sognatore emerge e prende il sopravvento..

Sognare è per me una parola chiave intrinsecamente connaturata al mio essere e l’aforisma di Edgar Allan Poe Coloro che sognano ad occhi aperti sono a conoscenza di molte cose che sfuggono a chi sogna addormentato.” mi è particolarmente caro. E’ una frase significativa nella quale mi identifico molto.
Non intendo il sogno “ad occhi aperti” solo come il desiderio di raggiungere mete o obbiettivi lontani o come semplice fuga dal reale, ma soprattutto un modo diverso di conoscere il mondo che ci circonda ed un accesso ad altre dimensioni dell’esistere dove riuscire a provare quelle sensazioni di quiete, di pace e di armonia spesso irraggiungibili nella vita quotidiana.
Spero che i miei lavori riescano ad indurre questi sentimenti in colui che li osserva.
In questa società che ci strangola ed opprime con regolamenti, norme, burocrazie, tempi contingentati che uccidono la parte più propensa all’immaginazione ed alla creatività insita in ognuno di noi la pratica artistica in tutte le sue forme oppure la sola fruizione dell’esperienza estetica derivante dal porsi di fronte ad un’opera d’arte costituiscono una delle possibili vie di fuga nonché antidoti che ci possono salvare.

“Coloro che sognano ad occhi aperti sono a conoscenza di molte cose che sfuggono a chi sogna addormentato.”

Edgar Alan Poe

 Il porsi davanti alla tela ogni volta che è possibile dopo una giornata lavorativa di follia collettiva ed a volte di pura inutilità permette alla mente di rigenerarsi temporaneamente, di entrare nel mondo magico del quadro, di ripulirsi da tutte quelle fredde scorie nozionistiche che si sono accumulate durante la giornata.
Quindi l’arte per me va intesa sia come evasione e rigenerazione interiore sia anche come strumento di miglioramento di conoscenza del mondo reale. Costretti da lavori astrusi e burocratici abbiamo tra l’altro perso la capacità di incantarci di fronte al bello inteso come un’esperienza estetica che genera nella mente dei processi che inducono uno stato di piacere, di armonia, di appagamento.

Per me dipingere significa sicuramente molta fatica ma anche appagamento quando riesco a raggiungere un buon risultato finale ed un piacere derivante dall’atto propriamente fisico di maneggiare i colori, creare gli impasti sulla tavolozza, dare vita a forme sulla superficie della tela.
Ho iniziato fin da piccolo con il disegno ma solo negli ultimi sedici anni ho cominciato a dedicare alla pratica artistica maggiore impegno, senza peraltro frequentare veri e propri corsi se non un anno presso una pittrice nel suo studio della città ove risiedo. Baso molto sull’osservazione di tutto quello che mi circonda, in particolare del mondo naturale, e molto anche sfogliando a volte manuali d’arte e disegno o cercando di carpire utili suggerimenti da altri artisti.

Per me dipingere significa non solo fatica ma anche appagamento nel raggiungere comunque un buon risultato finale ed un piacere derivante dall’atto propriamente fisico di maneggiare i colori, creare gli impasti sulla tavolozza, dare vita a forme sulla superficie della tela

Ogni quadro purtroppo progredisce a volte in modo estremamente lento, in particolare quando, come negli ultimi dipinti più recenti, il soggetto deriva da una idea di mia invenzione del quale ho realizzato solo uno studio a matita monocromatico e per il quale non dispongo di modelli a colori. Avanzo molto spesso per tentativi successivi correggendo le parti già dipinte fino a quando riesco ad avvicinarmi il più vicino possibile al risultato che mi ero prefissato.

Negli ultimi dipinti di mia invenzione ho trovato una estrema difficoltà a riprodurre gli oggetti con la corretta tonalità ed illuminazione riuscendomi molto difficoltoso ottenere una corretta resa “tonale”. Le ombre, le tonalità grigie che si creano in tutto ciò che ci circonda sono dei banchi di prova veramente complessi. Quando invece sono riuscito a mettere insieme un modello a colori trovando delle immagini adatte su Internet e mettendole insieme con Photoshop i tempi e le difficoltà sono state più contenute. Resta comunque il fatto che il mio modo di dipingere non è veloce.
Nei soggetti precedenti invece in genere mi sono basato molto sull’imitazione della realtà ricorrendo a fotografie di luoghi scattate durante i diversi viaggi effettuati in compagnia della mia dolce Fabiana, quindi molti paesaggi ed anche quando ho tentato delle nature morte ho sempre prima fotografato la composizione (tranne in un caso nel quale ho dipinto la natura morta dal “vivo”) utilizzando poi la stampa come modello. Negli ultimi lavori invece ho lasciato far riemergere la mia “parte fantastica” cercando di dare vita ad opere che nascessero da un’idea fantasiosa e non da una foto di viaggio, con conseguente realizzazione prima di uno studio a matita e poi del dipinto o disegno vero e proprio.

Nei miei ultimi dipinti ho attinto decisamente molto dalla poetica metafisica di De Chirico in particolare dalle sue piazze d’Italia (immagino sia evidente) che mi hanno da sempre colpito molto con i loro spazi vuoti e silenzi, con la loro geometria di forme di classica memoria i cui contorni nitidi e stagliati in una luce pura trasmettono un senso di serenità.
Altra fonte di ispirazione per i dipinti più recenti è costituita da alcune ambientazioni e personaggi del grande illustratore ed autore di fumetti Moebius, in particolare il personaggio di Arzach e Il Maggiore del garage ermetico: i colori accesi, la grande fantasia delle ambientazioni calate in atmosfere metafisiche e sognanti ma anche intrise di forte ironia hanno una forza stimolante  per l’immaginazione. Altro grande maestro dell’animazione giapponese che amo e che mi ispira fortemente è  HAYAO MIYAZAKI, autore prolifico di grandi capolavori di animazione. I suoi lavori hanno la capacità di alleggerire l’animo, di strappare un sorriso,  trasportare la mente in un altrove che riesce anche se per poco ad alleviare i disagi dell’anima. Le tematiche più ricorrenti sono un forte amore per la natura ed un legame con la tradizione animista giapponese, la coesistenza di spiriti e creature fantastiche (soprattutto credo attinte dalla cultura tradizionale del suo paese) con la tecnologia, una passione per il mondo dell’aria e delle macchine volanti che condivido appieno. 

Alcune mie fonti d'ispirazione

MOEBIUS (J. Giraud 1983-2012)

Grande disegnatore, autore di graphic novels, illustratore. Dalla sua mente visionaria hanno preso vita innumerevoli mondi, personaggi come Arzach, storie come l’Incal, le sue ambientazioni tengono insieme l’elemento fantastico con atmosfere surreali intrise di grande ironia. Ogni volta che sfoglio delle pagine di una sua storia il mio cervello prova piacere e sente la necessità di spiccare il volo, i suoi colori accesi e le creature più assurde sono per me un grande stimolo.

HAYAO MIYAZAKI

Si tratta forse di uno dei più grandi autori giapponesi viventi di film d’animazione. Dalla sua creatività sono nate storie quali La Città Incantata, Il Castello errante di Howl, Il mio amico Totoro, Nausicaa della valle del vento e tanti altri. Nelle sue opere si fondono tematiche ambientaliste, un incredibile amore per la natura (sempre presente), l’amore per i cieli e le macchine volanti, una presenza costante della cultura animista giapponese.
Guardare le sue storie è un toccasana, una valvola di sfogo per la fantasia.

GIORGIO DE CHIRICO

Poichè immagino che in un modo o nell’altro tutti abbiano sentito parlare di De Chirico e della sua “Metafisica” non intendo annoiare nessuno.
Di questo grandissimo pittore e della sua poetica metafisica mi ha sempre affascinato in particolare l’ambientazione delle sue “Piazze”, cioè questi palcoscenici dove, in un’atmosfera magica e rarefatta priva di densità, sotto dei cieli dai colori a volte inquietanti strutture ed edifici geometrici collocati sapientemente in modo da creare ombre allungate danno vita ad uno spettacolo di magia ed atmosfere sospese, dove tra le vuote arcate invisbili creature senza tempo sembrano instaurare un dialogo silente ….

Buona navigazione nelle pagine del mio sito …

... e grazie per il tuo gradimento

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